Di un severo ed eccentrico pianista. La presenza di Sviatoslav Richter nella vicenda musicale novecentesca

Dario Miozzi

Abstract


Dieci anni or sono, l’1 agosto 1997, Sviatoslav Richter, uno tra i massimi protagonisti dell’arte pianistica del nostro tempo, cessava di vivere nella sua dacia nei pressi di Mosca. Con lui se ne andava l’ultimo rappresentante di quella generazione di “sovrani” della tastiera, nata nei primi due decenni del Novecento:il cileno Claudio Arrau (1903-1991); i russi-ucraini Vladimir Horowitz (1904-1989), Emil Gilels (1916-1985) e lo stesso Richter (nato nel 1915); l’italiano Arturo Benedetti Michelangeli (1919-1995).

 


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