Resilience in Central Asia. The Birth of the Parthian Dynasty

Eleonora Pappalardo

Abstract


In questo contributo si affronta un aspetto inedito dell’arte partica, ossia di quella produzione figurata, nata e diffusa in Centro Asia a partire dal II sec. a.C. circa. Ci si focalizza sulla prima capitale arsacide, Nisa Vecchia, indagata negli anni ’50 dalla Missione Sovietica JuTAKE e, in seguito, dalla Missione Archeologica del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino. A seguito delle conquiste orientali di Alessandro Magno, si compì il processo di “ellenizzazione” dell’Asia che coinvolse, a vari livelli, la cultura e la lingua di quelle popolazioni che, originariamente nomadi, affondavano le proprie radici nel substrato iranico. L’arte greca, dunque, diviene lo strumento espressivo ritenuto più idoneo a trasmettere messaggi circa l’identità dei nuovi sovrani. Gli schemi compositivi, oltre che le iconografie, greci sostituiscono le precedenti manifestazioni artistiche iraniche. Tuttavia, l’antica arte dei Parti sembra sopravvivere, mostrando elementi di resilienza, nel protrarsi, in alcuni casi, di schemi e stili legati al milieu iranico e basati sulla composizione gerarchica e sulla frontalità.

This paper deals with a peculiar aspect of Pathian art, that is that figured production born and spread in Central Asia from II cent. BCE. The focus, in particular, will be the first Arsacid ceremonial capital, Old Nisa, investigated since 50s by the Soviet mission JuTAKE and, then, by the Archaeological Mission of the Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino. The conquest of the East by Alexander the Great determined that process of Hellenization which involved at several levels culture and language of those people who, originally nomad, were characterized by Iranian substrate. Greek art, the, becomes the most useful and adapt tool in order to convey messages about the identity of the new sovereigns. The Greek compositional schemes, along with iconographies, took the place of previous Iranian art. Nevertheless, the ancient Parthian art seems to survive, showing a strong resilience, in continuing to use styles and schemes founded on the Iranian milieu and on the hierarchic composition and frontality.


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