La bellezza femminile nel Medioevo: un dono o una condanna?

Carmelina Urso

Abstract


Nel Medioevo il corpo era considerato un dono divino: il suo aspetto si doveva accettare senza cercare di modificarlo. La bellezza femminile era, dunque, un dono ma le cure eccessive potevano trasformarla in un problema difficile da gestire. Sull’universo femminile medievale, gravavano pertanto giudizi morali in contrasto con le esigenze personali e sociali che privilegiavano l’immagine pubblica della donna, volta a certificare il prestigio del suo casato. Da un lato, dunque, si moltiplicarono nei secoli medievali i trattati di cosmesi, dall’altro persistevano il biasimo e le condanne morali.

During the Middle Ages, the body was considered a divine gift: its form was to be accepted without any attempt to modify it. Female beauty was therefore a gift but exaggerated care and attention could transform it into an awkward issue to manage. In the medieval female world, moral judgements weighed heavily against personal needs and social expestancies, which privileged a woman’s public image, directed to bearing witness to the prestige of her family. On the one hand, in this period there was an increasing number of treatises on cosmetology, while, on the other hand, moral censures and criticism persisted.


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