Difficoltà di lettura e funzioni attentive

Elena Commodari, Maria Guarnera

Abstract


L’attenzione gioca un ruolo centrale nei processi di elaborazione dell'informazione; un suo adeguato funzionamento è una condizione necessaria per lo sviluppo delle abilità cognitive complesse e costituisce un presupposto essenziale per un positivo imento scolastico. I bambini con difficoltà attentive, infatti, spesso mostrano difficoltà in abilità di base come la lettura, la scrittura e l'aritmetica. La presente ricerca si propone di indagare le relazioni tra abilità di lettura e funzioni attentive, in un campione di 98 alunni frequentanti il primo e il secondo anno della scuola secondaria inferiore. Sono state utilizzate prove per la misurazione delle abilità di letture e prove computerizzate per la valutazione dell’attenzione. Gli insegnanti degli studenti partecipanti alla ricerca hanno compilato, inoltre, un breve questionario destinato alla valutazione del rendimento scolastico. L'analisi dei dati ha mostrato che le abilità di lettura sono correlate con il profitto scolastico e che i cattivi lettori hanno peggiori prestazioni in prove destinate alla misurazione delle capacità mnestiche. Si è evidenziato che i buoni e cattivi lettori hanno ottenuto prestazioni simili nella prova che valuta l'effetto di interferenza secondo il modello di Stroop. Quest'osservazione appare in contrasto con la più diffusa interpre¬tazione dell'effetto Stroop, secondo cui la lettura è un processo automatico per cui la dimensione semantica prevale su quella percettiva. Viene proposta un'interpretazione alternativa in grado di spiegare i dati da noi ottenuti.

Attention plays a central role in information processing; its adequate functioning is required for correct development of complex cognitive abilities and is an essential presupposition for scholastic progress. Children with attentional deficits often show difficulties in basic skills such as reading, writing and arithmetic. The aim of this research was to study the interactions between reading abilities and attention in a sample composed of 98 pupils in the first and second years of state junior high school. As instruments, tests measuring reading abilities and computerized tests were used. Moreover, the teachers of the pupils taking part in the study completed a brief questionnaire assessing their progress. The data analysis has shown that reading skills are correlated to achievement and that poor readers have a worse mnestic performance. It was noted that the good and poor readers obtained similar results in the Stroop model interference word task. This observation seems to be in contrast with the more common interpretation of the «Stroop effect» which suggests that reading is an automatic process and therefore the semantic dimension dominates the perceptive one. An alternative interpretation to explain our data is suggested.


Riferimenti bibliografici



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