Il potere nelle parole - Il giornalismo «integrale» di Antonio Gramsci

Enrico Escher

Abstract


La cultura, per Gramsci, è conquista di una coscienza di classe. Al compito dell’organizzazione della cultura è preposto l’intellettuale, il quale si serve anche degli organi di stampa per realizzare la «società futura». L’intellettuale, dunque, è uomo di pensiero ma, ad un tempo, organizzatore e dirigente politico. In ogni caso, «un uomo che si schiera». A queste convinzioni Gramsci dedicò tutte le sue energie e la sua passione di combattente. Per questo egli fu giornalista nella misura in cui fu filosofo e fu filosofo nella misura in cui fu politico e fece politica, convinto che «il potere è nelle parole», sia pure commisurate con gli spazi contratti della cronaca.


Riferimenti bibliografici



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