Ascoltare e dar voce ai bambini e alle bambine: aporie e sfide pedagogiche contemporanee
Abstract
L’articolo analizza il concetto di agency nei bambini e nelle bambine, evidenziando come essi non debbano essere considerati meri soggetti passivi, ma attori sociali attivi, autentici “agenti di cambiamento” nei rispettivi contesti di vita. Alla luce del recente dibattito pedagogico, viene sottolineata l’importanza di adottare strumenti metodologici che rispettino la specificità e la “voce” dell’infanzia, sia in ambito educativo sia nella ricerca e nella vita sociale. Tuttavia, emerge un significativo divario tra le dichiarazioni ufficiali, i costrutti teorici e le pratiche reali. L’articolo invita a una riflessione sulle aporie e sulle sfide pedagogiche attuali, sottolineando la necessità di creare spazi autentici in cui le infanzie possano essere riconosciute e valorizzate in una prospettiva partecipativa, con un ruolo generativo all’interno dei processi di formazione e di crescita delle comunità sociali.
The article analyzes the concept of agency in children, emphasizing that they should not be viewed merely as passive subjects but rather as active social actors and genuine “agents of change” within their life contexts. In light of recent pedagogical debates, the importance of adopting methodological tools that respect the specificity and “voice” of childhood is underscored, both in the educational field and in research and social life. However, a significant gap emerges between official statements, theoretical constructs, and actual practices. The article calls for reflection on current pedagogical challenges and dilemmas, stressing the need to create authentic spaces where children can be recognized and valued from a participatory perspective, with a generative role in the processes of community formation and growth.
Riferimenti bibliografici
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